Viviamo in un tempo in cui parole come identità
di genere, transizione, non binarietà o espressione di
genere compaiono sempre più spesso nel dibattito pubblico. Ma dietro questi
termini non ci sono ideologie astratte: ci sono persone vere, storie
autentiche, vissuti profondi.
Come psicologa, credo sia importante fare
chiarezza e offrire uno spazio accogliente in cui poter parlare di questi temi
con rispetto, competenza e umanità.
È importante distinguere tra:
- Sesso biologico: l’insieme di caratteristiche corporee (cromosomi, ormoni, genitali).
- Identità di genere: il vissuto interiore, come ci sentiamo e ci definiamo.
- Espressione di genere: come manifestiamo il nostro genere attraverso abiti, voce, gesti, linguaggio.
- Orientamento sessuale: chi ci attrae sul piano romantico o sessuale.
Questi aspetti non sono sempre allineati, e nessuno è più "giusto" o "sbagliato" di un altro. Ognuno di noi ha il diritto di esplorare e vivere la propria identità in modo autentico.
🔍 Che cos’è l’identità di genere?
L’identità di genere è il senso profondo e personale di appartenenza a un genere: maschile, femminile, entrambi, nessuno o qualcosa di diverso.
Non è qualcosa che si sceglie, ma qualcosa che si sente dentro. È il
modo in cui ciascuno di noi percepisce se stesso al
di là del corpo o delle aspettative sociali.
Per alcune persone, l’identità di genere corrisponde al sesso assegnato alla nascita, si parla in questo caso di persone cisgender.
Per altre persone, invece, questa corrispondenza non c’è: parliamo allora di persone transgender, non binarie, gender fluid o con altre espressioni di genere.
Proviamo a capire meglio:
- CISGENDER = persona con identità di genere corrispondente al sesso biologico
- TRANSGENDER = persona con identità di genere diversa dalle caratteristiche del suo sesso biologico (es. essere anatomicamente e geneticamente uomo ma sentirsi donna)
- GENDERFLUID = persona che a volte si identifica nel genere femminile, a volte in quello maschile, altre nel genere neutro: l'identità di genere fluttua nel tempo
- IDENTITÀ DI GENERE NON BINARIE = tutte quelle identità di genere che non ricadono nelle categorie tipicamente adottate dalla cultura occidentale, che vede il genere rigidamente diviso tra due distinte polarità (uomo o donna). Ci si riferisce quindi a una vasta gamma di identità differenti e di possibili modi in cui le persone esperiscono il proprio genere, come ad esempio: una assenza di genere (per esempio: agender); una presenza di più di un genere (per esempio: bigender, pangender); una fluttuazione tra diversi generi (per esempio: genderfluid); l’identificazione con un genere neutro all’interno dello spettro uomo/ donna o al di fuori di esso (per esempio: genderqueer, genere neutro, terzo genere) ; oppure una parziale identificazione con l’essere uomo o donna (per esempio, dall’inglese: demiboy o demigirl). È importante sottolineare che le identità non-binary non sono un fenomeno nuovo, ma si possono trovare alcuni esempi nella storia e in culture differenti
🌿 Un percorso unico e personale
Il modo in cui una persona entra in contatto
con la propria identità di genere può essere immediato oppure graduale.
Per alcune persone, la consapevolezza è chiara sin dall’infanzia. Per altre, arriva più tardi, magari con fatica, paura o confusione.
In ogni caso, non c’è un’età giusta, né un modo unico per vivere la propria verità.
La psicologia, in questo senso, non serve a
“correggere” ma ad accompagnare, offrendo uno spazio sicuro per
esplorare ciò che si prova, senza giudizio; sostenere la libertà di
esprimersi, ma anche la possibilità di stare con le proprie domande,
senza dover dare subito risposte definitive.
💬 In conclusione
Dott.ssa Cocito Laura – Psicologa
Mindfulness Professional Trainer&Clinical Therapist - ACT Therapist® -
Iscrizione Albo A Piemonte n.10414